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Al via l'Assemblea degli Azionisti. Presenti Agnelli, Arrivabene e Nedved


LA STOCCATA ALLE MILANESI - "Vi do il benvenuto nella nostra casa, siamo gli unici ad averla organizzata in presenza fisica. Essere unici è un segno distintivo di questa società, come i primi vincitori di tutte le competizioni nazionali, la prima e la seconda e la terza stella sul campo. Ricordo una battuta dell'Avvocato: la vera sfida sarà chi vincerà la terza stella, se lo faremo prima della seconda delle milanesi. Essere rispettosi è un altro segno della società". 

APPROVAZIONE BILANCIO - "Avremo intanto l'approvazione del bilancio, porteremo una perdita di 209,9 milioni di euro. Giusto venire a spiegare ciò che sta succedendo. Rinnoveremo il Consiglio d'Amministrazione e dirò qualcosa in merito. Proponiamo inoltre una nuova proposta di aumento di capitale da 400 milioni, che fa seguito all'aumento di capitale approvato nel settembre del 2019 per 300 milioni. Mi fa piacere avere l'opportunità di illustrare e discutere la genesi che ci ha portato a queste proposte. Cos'ha fatto la Juventus e cosa farà la Juventus, che è quello che interessa a tutti noi. Per capire ciò che farà la Juventus, è utile avere un contesto del quadro macro economico nel quale la Juve si è mossa. Un quadro economico estremamente sano, in conflitto con quelle che sono tutte le voci e tutte le tesi che sentiamo di malcontento all'interno della nostra industria. Se guardiamo il fatturato aggregato del settore agli inizi Duemila: 6 miliardi circa. Le previsioni ante Covid avrebbe portato a 24 miliardi. Una crescita che era completamente resiliente a qualsiasi accadimento avvenisse nel mondo. Se prendiamo dei momenti catartici: la crisi dei Subprimes, del debito pubblico, lo scandalo della Fifa. In tutto l'industria ha avuto una crescita media del 12%. Ci faceva pensare che non potesse esistere una discussione di questo modelli di business. In tanti anni ho sentito tante volte parlare di insoddisfazione dei vari operatori del settore". 

VALORE TRASFERIMENTI - "Uno degli elementi che fa sognare, ma che ha anche grande impatto, è l'inflazione del valore del trasferimenti. La Fifa solo dal 2012 registra tutte le transazioni. Siamo passati da 2,7 miliardi del 2012, ai 7,4 miliardi del 2019. Con la cessione del nostro, amato Pogba allo United nel 2016. Abbiamo visto una crescita di operazioni al di sopra dei 50 milioni e un valore complessivo che arriva circa a un miliardo e mezzo. Cosa ci porta a riflettere? C'erano anticipazioni di investimenti nelle aspettative di ritorni successivi. La dinamica ha mosso il mercato. E andiamo a vedere conseguenze nell'esercizio in corso. In questo contesto macro economico in cui si è mossa la Juventus, è giusto vedere cos'ha fatto la Juve in questi anni. E' giusto ed è corretto che si giudichi l'ultimo esercizio come l'ultima partita, ma siamo figli di una dinamica più grande. La società poggia le basi sui cicli successivi. Se vedo ciò che è successo a questa società nel ciclo 2018, abbiamo avuto eccellenti risultati fuori dal campo. Fatturato oltre 400 milioni". 

UN ALTRO AUMENTO DI CAPITALE - "Ricorderete l'aumento di capitale nel 2019. In quel contesto vi parlavo di pensare in grande, avevamo intrapreso un percorso che ci aveva portato il miglior giocatore al mondo, Ronaldo. C'era fermento sul futuro delle competizioni sportive. Pensavo che quello fosse il momento per investire. Portandoci ai risultati di quegli anni. Completiamo l'aumento di capitale nel gennaio del 2020, nel febbraio del 2020 il mondo si ferma e il Covid colpisce tutti. Duramente. In questo contesto non si può trasformare in una soddisfazione, non si può trovare qui la vita del futuro. A maggior ragione vale per la Juventus. Entriamo in un contesto di crisi pandemica. Una crisi che a me ha lasciato alcune riflessioni. Oltre i numeri dell'impatto sulla società, sistema sanitario, vite. Un elemento ha fatto riflettere: la parola 'quarantena'. Se penso alla mia giovinezza, la parola quarantena non esisteva. Oggi, i miei figli, quando si muovono si domandano quali sono le regole all'interno di un altro comune. E pensare che i bambini riflettano su questo, fa capire quello che è stato l'impatto della pandemia sulla società". 

VACCINO - "Un altro piccolo elemento e credo e auspico, oltre al green pass, che tutti siano vaccinati, è la cosa giusta per la propria salute e per le classi più fragile. Io sono vaccinato. Mia figlia sia vaccinata. Mia moglie lo è. Credo sia giusto ribadire l'importanza dei vaccini". 

60 PARTITE SENZA PUBBLICO -"L'attività sportiva dal maggio 2020 fino a tutto il campionato scorso, abbiamo giocato 60 partite senza pubblico, fino all'inizio del nuovo anno. Tamponi costanti per chi viveva in questo contesto. Non facevo parte del gruppo stretto. Quando la squadra andava in bolla, non potevo sedermi con gli altri. Tutte le linee di ricavo sono state messe in discussione, un sistema incredibile che ha portato a una crisi politica e istituzionale. La Superlega, le conseguenze su Eca e Uefa, per i ruoli ricoperti per Real Madrid, Barcellona e oggi in attesa di un pronunciamento da parte della Corte di Giustizia Europea". 

IMPATTO COVID - "I discorsi sono tantissimi. Non vi tedierei sull'impatto sul fatturato e margine operativi. Ne ho parlato tante volte. L'ultimo tassello per quanto riguarda la vera analisi di questa crisi è il totale ridimensionamento sul mercato. Dal 2019 6,5 miliardi, numero leggermente inferiore perché tiene in considerazione l'attività delle confederazioni; nel 2020, un mercato di trasferimenti da 4 miliardi; nel 2021, 3 miliardi. Questa costrizione incredibile del mercato avrà le sue ripercussioni sulle medio piccole che vivono del mercato, in quanto le loro attività più tradizionali, gli incassi commerciali sono inferiori. E per mantenere in vita il modello di business verrà messo in crisi col modello 2020-2022. In questa stagione, potremmo consuntivare gli effetti del Covid al termine della stagione. Ci ha impattato su 3 stagioni". 

5 DIMENSIONI JUVE - "Cosa farà la Juventus? Cos'è stato dal 2014 al 2018? L'impatto del Covid? Abbiamo comunicato gli effetti diretti e indiretti. Andremo a pulire gli effetti del Covid al termine della stagione, la società a fine 2019 era venuta a chiedere l'approvazione di un piano. Ma ciò che ha bloccato e lasciato il Covid non è stato cancellato. Il nostro piano era credibile, porta inevitabilmente perdite nei primi anni. Era però un piano credibile e lo è ancora oggi, può ripartire grazie all'aumento di capitale che sottoponiamo alla vostra attenzione. Delle tesi sottostanti sul principio che ci ha portato alla richiesta, è cambiato. Andiamo verso un ritorno verso la credibilità. Si deve declinare su 5 dimensioni: lato finanziario e sostenibilità sul lungo termine - volontà enunciate più volte, ma per rafforzare questo principio nel medio termine sarà intenzione della società chiamare un Investor Day nel corso del 2022 in cui segnalare targhe che possano permettere agli azionisti e investitori di calibrarsi su obiettivi che andremo a definire -, deve esserci dimensione gestionale, poiché l'industria ha la cattiva abitudine di misurarsi sul fatturato, la continua ricerca di maggior fatturato che non vuol dire eccellenza gestionale. Andremo a strutturarci su ciò che ha maggior margine sulla società. E' famoso un modo di dire: il fatturato è vanità, il profitto è sanità, la cassa è regina. Sarà ricerca del profitto, non del fatturato. La terza dimensione: un comitato S&G. Trend in corso da tanti anni, è stata consegnata solo una testimonianza. Ma vogliamo integrare le strategie societarie, sempre di più. Col nuovo consiglio andremo a istituire un comitato ad hoc che avrà il compito di valutare ciò che è stato fatto. Quarta dimensione: politica. Continuare ad essere all'avanguardia e tenere la definizione delle politiche sportive dell'industria". 

GOVERNANCE DA RIVEDERE - "Da questo punto di vista, sul contesto macro-economico della società, oltre i risultati avuti sfido chiunque che l'attuale piramide del calcio professionistico sia soddisfacente. Sento lamentarsi chiunque. Quello che trovo sorprendente è che ogni proposta e tentativo di riformare l'industria, venga accantonata. Sia sulle competizioni, sulla governance, sullo sviluppo commerciale. Prendendo la nostra lega, se penso allo sviluppo delle competizioni: si parla di troppe partite? Si può ridurre il numero di squadre, ma non va bene a tutti. Qualsiasi proposta, avendo attori disomogenei, non potrà mai trovare la soddisfazione del sistema. Questo meccanismo di governance non permette a chiunque di assumere una leadership. Chi ha i voti, non ha il peso e viceversa. Questa bilancia deve trovare una sua formulazione".

CHAMPIONS E SUPERLEGA - "Non posso che ricordare ho collaborato più che lealmente un sistema instabile. Non tutela gli investitori. E non tutela il valore sportivo da quando la quarta classificata di un paese, come l'Italia, ha maggiori diritti di un campione di un altro campionato, non è una logica meritocratica ma commerciale. Cito sempre tre squadre che vengono ricordate in tanti contesti: Juve, Real Madrid e Barcellona, non hanno vinto il campionato domestico. E partecipiamo alla Champions. Tante squadre che hanno vinto il campionato, non lo fanno. Logiche commerciali hanno dettato questo. Si gridò allo scandalo. In realtà abbiamo creato la Champions League, definita da chiunque come una delle migliori competizioni sportive al mondo. Le decisioni prese a fine anni Ottanta hanno portato, al netto di quei commenti, a un cambiamento che poi ha portato uno dei migliori tornei al mondo". 

SUPERLEGA - "La nascita della Superlega, che aveva due considerazioni mai prese in conto, l'accordo con Uefa e Fifa e la possibilità di procedere al riconoscimento di poter organizzare una seconda o terza competizione, è stata la constatazione da parte di 12 club che le obsolete impalcature della lettera inviata, su cui si regge il calcio sta rifiutando il cambiamento per mantenere una classe politica che non rischia, non compete ma vuole incassare. Non mi voglio arrendere non l'ho fatto ieri, non lo farò domani. Il sistema ha bisogno di un cambiamento e la Juve vuole farne parte. Ma solo attraverso il dialogo costruttivo, per tutti". 

DIMENSIONE SPORTIVA - "La quinta dimensione dev'essere sportiva. E per sportiva il mantenimento della competitività della Juventus. Abbiamo 4 dimensioni sportive che andranno valutate per un nuovo posizionamento: da un lato il settore giovanile, l'Under 23 con Manna e Zauli sono perfettamente integrati nella filiera della prima squadra e stiamo iniziando al quarto anno dei veri frutti. Fagioli, Dragusin e Frabotta sono in corsa per il roster. Soulé convocato è un altro elemento estremamente positivo. Le Women gestite in maniera impeccabile da parte di Braghin, hanno vinto il quarto scudetto consecutivo e ringraziamo Rita Guarino che ha gestito questi anni e ha saputo infondere lo spirito vincente. Oltre all'accesso di Montemurro ai gironi di Champions League, hanno giocato qui con circa 18mila spettatori, sono un segno che questo movimento sta avendo importanza. Ci abbiamo creduto da quando l'abbiamo iniziato, oggi vediamo che tante altre stanno seguendo in Italia. Abbiamo seguito questo percorso di altre squadre in Europa, qui i primi". 

10 ANNI DI VITTORIE - "I risultati della prima squadra sono stati incredibili, ma non mi aspetto gratitudine e appagamento. Sono juventino dalla nascita e so che non posso pretendere ciò che neanche io garantisco. So che come Pavel, che ha seguito tutto il percorso, Arrivabene, Cherubini e soprattutto del nostro allenatore Allegri, la fiducia non può venir meno. Vale per me e per tutti quelli alla Juventus. Abbiamo lavorato in 10 anni e se penso a ciò che è successo, altre società italiane che hanno vinto si contano sulle dita di una mano. Al tema della credibilità è fondamentale alimentare la passione quotidiana: non è immutata, ma se possibile è addirittura cresciuta. In questo contesto di ricerca della credibilità dobbiamo lavorare come un corpo unico, tutte le donne e uomini devono lavorare come un corpo unico. Sapendo che la squadra vengono prima di tutto e tutti. Siamo tutti utili e nessuno indispensabile. Lo dicevo al Wired e continuo a sostenerlo oggi: tutti utili, nessuno indispensabili". 

RONALDO OLTRE LA JUVE - "Su Ronaldo. E' stato un onore e un piacere. E se pensiamo a ciò che è stato sul campo, non possiamo applaudire simbolicamente Cristiano e ringraziando per le gioie. L'unico peccato è stato avere 1 anno e mezzo su 3 senza Cristiano. Ha ragione Morata, quando a pochi giorni dall'addio di Ronaldo, ha detto che la maglia della Juve dà responsabilità. Io sono responsabile per la società che lavoro. E la Juventus società, Football Club, è più grande di chiunque abbia avuto l'onore di partecipare al percorso. Viene prima di qualsiasi persona. In questo contesto dobbiamo tornare ai nostri valori. I valori dettati da questa città. Industriale. Lavoro, abnegazione, sacrificio, disciplina. Vogliamo vederlo in campo e fuori. Se penso alla squadra Juventus, è fatta da 1700 persone quando si arriva a un evento partita. Queste ci devono portare i risultati fuori dal campo e sul campo. Seguendo principi. Un significato sulla vita arriva da Oriana Fallaci: sono 4, i sensi della vita. Si rispecchiano perfettamente nelle persone della Juventus. Amare la Juventus, dobbiamo Lottare per la Juventus, Soffrire per la Juventus. E soprattutto sappiamo che dobbiamo vincere per la Juventus".