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In guardia, senza calare lo sguardo: la Juve attende il Bayer Leverkusen nel secondo impegno stagionale in Champions League, domani alle ore 21 la sfida all’Allianz Stadium, nella stessa settimana del derby d’Italia con l’Inter. Il rischio di prendere sottogamba l’impegno europeo c’è, per questo Sarri oggi in conferenza stampa ha catechizzato la squadra, provando a tenere alta la concentrazione. Passi falsi da evitare, assolutamente: il pareggio nella prima con l’Atletico Madrid è un buon risultato, ma ora va tenuto il passo. Il Bayer, a sorpresa, ha perso all’esordio in Champions con la Lokomotiv Mosca: per loro Torino sarà già un’ultima spiaggia. I tedeschi hanno caratteristiche importanti, qualità indubbie, che potrebbero mettere in difficoltà anche una corazzata come quella bianconera

LA FILOSOFIA - "Il Leverkusen è a un punto dal Bayern, è la squadra con più possesso palla e i migliori valori fisici della Bundesliga. Mi ha sorpreso per facilità di palleggio”. Ci ha pensato stesso Sarri, questo pomeriggio, a tessere le lodi delle Aspirine. Possesso palla, in primis: un diktat del tecnico, Peter Bosz, olandese di nascita e di calcio. Tanti tocchi, tutti veloci, possibilmente di prima, tali da costruire un possesso palla prolungato, avvolgente. Uno stile brillante, imposto dall’allenatore ex Ajax, uno che ha svezzato De Ligt e gran parte della squadra che lo scorso anno ha incantato mezza Europa. Palleggio dunque, corredato a un moto perpetuo. Movimenti senza palla della mediana, degli esterni difensivi e offensivi, tantopiù della punta. Poi il pressing, feroce, per riconquistare il pallone nel minor tempo possibile: il Bayer Leverkusen aggredisce, senza paura, correndo in questo modo anche dei rischi di imbucate, ma la filosofia di gioco è rigida. Sarri ha studiato dati e valori atletici dei tedeschi, restandone impressionato. Corsa, aggressione e qualità nel palleggio, sia nel breve che nelle verticalizzazioni. Queste le maggiori qualità di una squadra che ha comunque diverse falle, e pecca un po’ di esperienza. Due le individualità di rilievo: Jonathan Tah, enorme centrale difensivo, 195 cm per 97 kg, classe ‘96, già nel mirino di tante big europee e nel giro della nazionale maggiore, e soprattutto Kai Havertz.

LA STELLA - La stella non può che essere Kai Havertz. Sarri lo ha coccolato con parole al miele (“Di sicuro diventerà uno dei giocatori più importanti d’Europa. È un giocatore che unisce grandi qualità fisiche a grandi doti tecniche. Lo stanno usando dietro l'attaccante centrale o esterno. Vedendolo giocare viene da pensare che possa fare anche il centrocampista”), ma non è l’unico a guardare ammirato il ragazzo di Acquisgrana, 20 anni compiuti tre mesi fa. Quarta stagione da titolare in Bundesliga (già 94 presenze e 26 gol), Havertz è il più giovane marcatore nella storia del Bayer Leverkusen. Trequartista atipico, 188 cm di altezza, Kai unisce l’abilità nell’ultimo passaggio alla fisicità tale da consentirgli lotta e governo in mezzo al campo. Può giocare sia al centro che sulla destra nel 4-2-3-1 di Bosz, sulla trequarti offensiva ovviamente. Inserimenti, visione di gioco, freddezza e capacità di concludere l’azione, come dimostrano le 17 reti in 34 presenze nell’ultima annata. Havertz ha 20 anni, ma già le qualità del trequartista moderno. Juve avvisata...