commenta
Roberto Beccantini, in un lungo editoriale per il Corriere dello Sport, ha parlato così dell'addio di Ronaldo: "Siamo un Paese che a ogni guerra cambia alleato e, dunque, non mi meraviglio della ritirata dal suo carro e del passaggio, repente, dal miele al fiele. Di sicuro, ha condizionato la manovra, ma non risulta che abbia impedito a Paulo Dybala di essere, sotto la cappa bukowskiana di Maurizio Sarri, una delle chiavi del nono titolo. O che abbia suggerito a Wojciech Szczesny le papere di Udine. Se è stato un problema, ne ha risolti molti - le sue parole -. Ha capito, ha scelto: alla sua venerabile età non può più bastare a questa Juventus, e questa Juventus non può più bastare alle sue smanie funeste. Allontanandoci dal comparto mediatico, settore del quale è maestro, penso che, pane al pane e calcio al calcio, abbia dato più alla Juventus di quanto non abbia ricevuto. I geni, e Cristiano lo è del fisico, come Leo dell’idea, non sono facili da governare. Mormorano che la lezione del tortuoso e scabroso epilogo sia stato la vittoria della squadra, del «giuoco». Sarà: ma allora tutto ‘sto mercato, tutti ‘sti mercanti?".