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Paulo Dybala non sarà più un giocatore della Juventus. La conclusione di una telenovela durata non mesi, ma addirittura anni. Nella giornata di oggi si è messo un punto, definitivo, alla questione con il mancato rinnovo della Joya e la conseguente partenza a zero in estate. I continui rinvii di questo incontro hanno portato ad una sofferta decisione finale. Ripercorriamo le tappe per arrivare alla decisione finale:

AGNELLI E I 10 MILIONI - Andrea Agnelli il 14 dicembre 2020 quando ritirava alla cerimonia del Golden Boy il "Miglior Presidente d'Europa"  ha spiegato: "Paulo ha ricevuto un’offerta che lo pone tra i 20 più pagati in Europa ed è un'ottima base. L'offerta sa di averla, aspettiamo serenamente una risposta. Ne aspettiamo anche una in campo, la sua ambizione è quella di arrivare tra i primi cinque al mondo, e vogliamo supportarlo. Lui oggi non lo è e questo lo sa". Da queste parole si era arrivati ad un accordo verbale tra Antun, agente di Paulo, e Fabio Paratici sulla base di 10 milioni di euro a stagione. 

RIVOLUZIONE MA OTTIMISMO - La scorsa estate la rivoluzione in casa Juve: in uscita Fabio Paratici e Andrea Pirlo ma in entrata Maurizio Arrivabene e Massimiliano Allegri. Proprio il tecnico toscano aveva accolto Paulo da Palermo a Torino e gli aveva fatto raggiungere livelli altissimi con la finale di Champions League del 2017. Filtrava ottimismo per questa firma sul contratto, che ad ottobre pareva addirittura essere soltanto un "pro forma". Tanto che Nedved si dichiarava  "molto fiducioso per il rinnovo di Dybala", e lo stesso calciatore, qualche giorno dopo si augurava di avere "buone notizie presto".

IL "CATTIVO" - Maurizio Arrivabene rappresenta nella favola il ruolo del cattivo, l'antagonista. I continui rinvii al faccia faccia. Da inizio dicembre a gennaio, poi febbraio fino ad arrivare alla giornata di oggi già non facevano presagire ottimismo sul futuro della Joya in bianconero. Un incontro che però non ha portato alla soluzione più attesa: la firma sul rinnovo. Ma, al contrario, ha portato ad una separazione definitiva. Una crepa