LA CHIAVE - punti sono arrivati comunque perché lì davanti difficilmente sbagliano, ma è sicuramente un aspetto da migliorare. In Italia - storicamente - il campionato si vince con la miglior difesa. E la Juve lo sa bene. Ecco perché le reti di Veloso e Donnarumma devono servire da campanello d’allarme: meglio prendere un gol in meno che farne uno in più.
FILOSOFIA CONTE - Anche perché in casa Inter - considerata la vera rivale della Juve per lo scudetto - questo principio l’hanno già messo in pratica. Gol subiti da Handanovic: uno. Di Joao Pedro. Inutile tra l’altro, perché ininfluente per la vittoria nerazzurra a Cagliari (due considerando anche il pareggio in Champions con lo Slavia Praga). Lì dietro non si passa, Conte non permette distrazioni e l’ha spiegato ai suoi giocatori.
L’ESPERTO - Questione di filosofie e di gioco, con Sarri che gioca con la difesa alta cercando il possesso palla (per info chiedere a Pjanic, che contro il Brescia ha completato 108 passaggi). Strategia da rivedere, può funzionare ma con qualche accorgimento. Ora è arrivato anche Barzagli per provare a dare le istruzioni giuste a Demiral ma soprattutto a De Ligt, l’olandese classe ‘99 che dopo una vita all’Ajax è sbarcato nel campionato più tattico al mondo.