Come può un tifoso bianconero dimenticare la notte del
22 maggio 1996? Le emozioni di Roma, dello stadio Olimpico gremito per la finale di Champions League tra la Juventus e l’Ajax, del rettangolo di gioco popolato da campioni del calibro di
Del Piero, Vialli, Davids, i fratelli de Boer, Ravanelli, Deschamps, Blind… E poi ancora, la sfida in panchina tra
Marcello Lippi e Louis van Gaal e l’opportunità di bissare un successo atteso 11 anni: no, un tifoso bianconero non può cancellare certe immagini dalla memoria.
La partita
La
Juventus arrivava alla finale di Roma dopo essersi qualificata come prima nel gruppo C della fase a gironi,
davanti a Borussia Dortmund, Steaua Bucarest e Rangers. Nei quarti di finale era stato il turno del
Real Madrid, in semifinale il sorprendente
Nantes: un cammino incontrastato e incontrastabile, arrivato al suo ultimo step. Gli uomini di
Lippi azzannano l’
Ajax fin dai primi minuti di gioco:
Ravanelli, dopo il primo tiro fuori misura, supera
Van der Sar e deposita in rete il gol dell’1-0 da posizione defilata. Ma i Lancieri non si arrendono: l'assalto generale degli olandesi è il preludio al pareggio, su rimpallo casuale, firmato da
Litmanen (capocannoniere della competizione). L’1-1 sembra impossibile da scalfire, nonostante le molte occasioni per i bianconeri: si va ai rigori, dove
Peruzzi si trasforma nell’eroe della serata. Sbagliano
Davids e
Silooy, i bianconeri vanno tutti a segno. Come una filastrocca, ripetuta all’infinito nella mente degli juventini:
Ferrara,
Pessotto,
Padovano,
Jugovic. Sono passati 28 anni da quella notte.
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