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Erano giorni di guerra, come si può facilmente intuire dalla data. Il 1943 è stato probabilmente l'anno in cui la Seconda guerra mondiale più si è fatta sentire sul suolo italiano e così, tante vittime delle deportazioni tedesche e italiane, risalgono proprio a quell'anno. Il 17 agosto, le truppe nazi-fasciste entrano nel nascondiglio di Fernando Donato Nizza, il cui tratto distintivo, oltre ad essere un perseguitato, è anche di essere stato presidente della Juventus. O meglio, ha fatto parte, durante la Prima guerra mondiale, del comitato decisionale che aveva preso le redini del club nel momento di difficoltà bellica. La tempra e l'abitudine nel gestire le situazioni complicare, non gli è però bastata quando, esattamente settantasei anni fa, venne ucciso mentre cercava di fuggire alla deportazione. Sorte che invece è toccata al fratello Umberto, scampato alla morte, ma non ai terrori di Auschwitz