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Nell'ampio speciale dedicato ai 125 anni della Juve, Tuttosport non può mancare di citare il grande Giampiero Boniperti, con un accenno anche al "motto" bianconero spesso attribuito erroneamente a lui. "Era tenace Boniperti che parla da ogni angolo del Museum: giocatore, capitano, presidente, simbolo immortale di juventinità", si legge sul quotidiano. "Gli attribuiscono la frase che «vincere è l’unica cosa che conta» (la cui paternità è invece di Vince Lombardi, mitico coach negli anni '60), ma più che delle parole, che usava sempre malvolentieri, la sua eredità è fatta di esempi, in campo e fuori. Attaccante di qualità e cattiveria, non si accontentava di avere un tiro potente e preciso, agilità nei movimenti e una discreta classe, ci aggiungeva una ferocia agonistica temutissima dagli avversari e, talvolta, dai compagni sempre spronati a dare il massimo come faceva lui. È stato il prototipo del capitano juventino, forse dello juventino stesso: combattere sempre per il club. Aveva iniziato quando il calcio era dominato dal Grande Torino e alla Juventus restavano briciole di successo da conquistare, ma l’onore da difendere".