DA DIFENSORE - Ecco, Barça-Juve è tutta lì dentro. In quel recupero del giocatore più forte di tutti. Dell'attaccante più forte, che per dieci secondi si è trasformato in difensore. Chissà cos'è passato per la testa a Cristiano quando ha tolto palla all'argentino e poi l'ha anche superato in velocità sulla linea di fondo prima di spazzare definitivamente. Lui, il più forte di tutti, annulla l'altro fenomeno come niente fosse. Ordinaria amministrazione. Personalità e sacrificio, stremato dopo una partita da protagonista ha aiutato la squadra anche in fase difensiva.
PRIMA IL GRUPPO - Con quel gesto Ronaldo ha dato un segnale a tutti i compagni, anche e soprattutto per il futuro. Come a dire "se lo faccio io potete farlo anche voi". Il gruppo prima del singolo, vecchia regola che CR7 ha applicato alla perfezione. Una serata in cui ha riscritto la storia sfatando anche quel tabù che non l'aveva mai visto andare in gol contro Messi in partite di Champions. Cristiano ha risposto a modo suo facendone due, aprendo e chiudendo una partita da sogno. Nella testa di tutti rimangono i due rigori che hanno regalato il primo posto nel girone a Pirlo, ma dietro a quel recupero su Messi al minuto 81 c'è tutta la vittoria della Juve.
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