Inchiesta Prisma: il legame con il dossieraggio
Secondo alcuni dei soggetti coinvolti nel processo Prisma, quello che ha portato alla lunga sequela di processi e sentenze fino al -10 in classifica nel 2022-23, esisterebbe un legame tra questa vicenda e il corposo materiale sul dossieraggio abusivo al vaglio degli inquirenti umbri. Dubbi alimentati anche dalla decisione di settembre della Corte di Cassazione, la quale ha dichiarato l’incompetenza del tribunale e della procura di Torino in merito all’inchiesta Prisma. Se chi aveva indagato non era competente, su quali basi si sarebbe poggiato l’intero castello accusatorio? È la domanda che in casa Juve ricorre sempre più spesso. E, si legge, se la fanno soprattutto coloro i quali hanno pagato in termini di reputazione e squalifiche sportive.
Ci sarebbe un modus operandi comune su due vicende apparentemente distinte: ad esempio, la possibile presenza di talpe all’interno degli organi inquirenti (fatto messo nero su bianco nella vicenda Suarez) che potrebbero aver agito con l’intenzione di creare nocumento al club bianconero. E anche l’orizzonte condiviso, scrive il quotidiano, potrebbe apparire in qualche modo simile: in entrambi i casi (Perugia e Torino) sono state create, legittimamente o meno, le condizioni affinché Agnelli, il suo Cda e gran parte della vecchia governance facessero un passo indietro. Quasi impossibile dimostrare tutto ciò dal punto di vista giuridico, eppure lo spionaggio a orologeria abbinato all’uragano Prisma lascia aperte tante domande che i magistrati tenteranno di approfondire.
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