La scorsa stagione vissuta da protagonista con l'Ascoli, otto gol in B, ha preceduto il titolo da capocannoniere conquistato al Mondiale Under 20 in Corea del Sud. Era già stato acquistato dalla Juve a gennaio 2017 per 4.5 milioni e il cartellino di Favilli. Poi il salto in A, con la formula del prestito biennale all'Atalanta. Un'operazione - nelle previsioni della vigilia - che avrebbe dovuto ripercorrere la strada già tracciata da Caldara e Spinazzola. Due anni per maturare in un club di medio livello, per guadagnarsi poi la chiamata alla casa madre. Non tutto però è filato liscio. Nell'ingranaggio perfetto di Gasperini, Orsolini non è mai riuscito a inserirsi. Una collezione di panchine e di scampoli di partita fino a gennaio, quando - senza che nessuno sia rimasto male - la Juventus ha girato il suo cartellino al Bologna. Senza cambiare la formula: prestito fino a giugno 2019, perché l'anno prossimo sarà quello decisivo.
Anche agli ordini di Donadoni, però, Orsolini fatica a carburare, complice anche un guaio al bicipite femorale. Il meglio per lui sta arrivando ora, nel finale di stagione. Quando la pressione diminuisce - il Bologna gioca per la gloria già da un po' - e la testa già disegna scenari futuri. In agenda restano per lui due impegni cerchiati in rosso, da qui a fine maggio: fare bella figura contro la Juve e chiudere al meglio con le amichevoli in azzurro, la maglia che gli dona di più. In cinque presenze con l'Under 21 è andato a segno tre volte, il totale è di 10 gol in 16 partite se si conteggia anche l'Under 20. Numeri di primissimo piano, quelli che hanno sedotto la Juve. Che adesso però attende conferme nel calcio dei grandi.