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Le voci relative ad un possibile addio di Claudio Marchisio alla Juventus appartengono ormai alle abitudini della storia recente del calciomercato. Dall’idea Chelsea alla suggestione Roma, fino allo scenario di un Bonucci-bis a pochi giorni di distanza dal trasferimento del numero 19 al Milan: tutte ipotesi sfumate, con il centrocampista rimasto a Torino quale bandiera bianconera. Ultimo tra i giocatori cresciuti nel vivaio della Vecchia Signora a riuscire nell’intera trafila delle squadre giovanili, fino alla Primavera e al definitivo salto in prima squadra. Ma questo, per diversi motivi, non può essere un gennaio come tutti gli altri per Marchisio. Il Principino si è trasformato in Re malinconico e il futuro potrebbe riservare la svolta allontanata a più riprese nelle stagioni passate.

DIVERSO DA DYBALA - “Siamo qua a goderci un po’ di vacanza”: Marchisio saluta i suoi followers sui social network, mentre passeggia per le spiagge candide di un atollo maldiviano. Già, perché nonostante la prognosi per l’infortunio agli adduttori della coscia sinistra sia di fatto analoga a quella comunicata a Paulo Dybala - entrambi ai box per 30-40 giorni - il centrocampista è potuto partire senza troppi problemi con la famiglia, al contrario del numero 10, rimasto a Torino per le terapie. Una differenza misteriosa, che si aggiunge ad un secondo “giallo” apparso sul web sotto forma di una risposta ad un tifoso. “Perché non sei stato convocato per la partita contro il Cagliari?”, chiedono a Marchisio su Instagram, scatenando una replica da parte del giocatore tra il sarcastico e l’inspiegabile: “Influenza”. QUELLO CHE MANCA - Malanni stagionali veri o presunti a parte, la verità è che Marchisio è ormai diventato l’ultima scelta di Max Allegri per la linea mediana. Lontani i tempi della mezz’ala titolare nel 4-3-1-2 del tecnico livornese, alla prima stagione sulla panchina della Juve che coincise con la cavalcata in Champions League fino alla finale di Berlino. La linea di centrocampo a tre è tornata tre anni dopo con ottimi risultati, ma del Principino non vi è quasi più traccia (appena 22 minuti in campo nelle quattro partite di campionato prima dell’infortunio). Non è forse un caso allora che Claudio abbia deciso di trascorrere le vacanze con i compagni Chiellini e Barzagli, ma anche con i vecchi amici Bonucci, Giaccherini e Storari, simboli a loro modo di una Juve che non esiste più. Anche lui, in fondo, potrebbe percorrere la medesima strada verso l’uscita da Vinovo. La fede e la passione per la maglia non cancellano un malumore acuito esponenzialmente negli ultimi mesi, tra problemi fisici ed esclusioni. A mancare, al momento, è però l’offerta seria da parte di un altro club, italiano o estero che possa essere. Perché quelle suggestioni, vive in qualsiasi finestra di mercato che si rispetti, al momento si confermano tali: meno concrete di un “influenza”.

@mcarapex