LA RINASCITA - In questo deciso inizio di stagione del Crotone c’è molto, moltissimo della rinascita di Mandragora (due vittorie consecutive, contro Fiorentina e Bologna, e +6 sulla zona retrocessione). La novità dei gol, certo, ma soprattutto quello straordinario lavoro oscuro che aveva trovato l’apprezzamento di Gian Piero Gasperini, il primo a lanciarlo nel calcio dei grandi (proprio contro la Juve, nel match vinto a Marassi nell’ottobre 2014). Il ruolo è ancora quello, da perno qualitativo e quantitativo del centrocampo. In una posizione diversa l’ha visto invece a più riprese Allegri, riprendendo la svolta sperimentata da Oddo nel Pescara: Mandragora come perfetto vice-Bonucci e - a maggior ragione dopo il trasferimento di Leonardo al Milan - come possibile erede del numero 19, da regista aggiunto nella retroguardia. Peccato per quell’infortunio al piede (frattura del metatarso e conseguente calvario) che ha rallentato l’esplosione del classe ’97 in maglia bianconera: appena 4 minuti collezionati in prima squadra nella scorsa stagione. Poi è arrivata però la crescita estiva, con le belle prestazioni in Under 20 e Under 21: segnali forti, colti ancora una volta da Allegri. Il tecnico livornese ha trattenuto Mandragora il più possibile nella scorsa finestra di mercato, portandolo con sé nella tournée statunitense e progettando, insieme alla dirigenza juventina, un piano ad hoc per lui.
BASTA UNA CHIAMATA - Sembrava essere il Genoa la piazza ideale per ripartire: invece il ritorno di Mandragora a Marassi è stato bloccato proprio dalla Juventus, fortemente intenzionata a mantenere la possibilità di richiamare - se necessario - il giocatore a Torino durante il mercato invernale. Un altro segnale di quanto la Juve punti sul ragazzo nato a Napoli, fin dal momento in cui gli fece firmare due stagioni fa il primo contratto bianconero e la scorsa estate un rinnovo fino al 2021. L’accordo è stato raggiunto quindi con i rossoblù calabresi, il Crotone, che ha superato in accelerata il Grifone: la formula è sempre quella del prestito oneroso stagionale, ma i campioni d’Italia guardano con interesse alla prospettiva di riabbracciare il giocatore già a gennaio. Soltanto una suggestione per il momento, ma l’opzione esiste. Diverso è ovviamente il discorso tattico, con la mediana bianconera che al momento offre diverse alternative e con quella difesa che al contrario ha mostrato le prime vere crepe da 6 anni. Il ritorno al futuro è stato ormai completato: Mandragora splendido mediano (2.7 contrasti e 3.5 passaggi intercettati a partita) e non più centrale adattato. C’è spazio per lui alla Juve? A gennaio, basterebbe una chiamata…
@mcarapex