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A Madrid, al 93' di Real-Juve, è Medhi Benatia a intervenire in modo scomposto su Vazquez, causando il rigore decisivo per l'eliminazione dei bianconeri dalla Champions League. A Crotone, è ancora il marocchino il più vicino a Simy, e lo guarda mentre quest'ultimo rovescia nella porta della Juventus il gol dell'1-1, riportando il Napoli da -6 a -4. E infine, ieri sera, è ancora lui a non saltare sul colpo di testa di Koulibaly: 1-0 Napoli e vantaggio in classifica dei campioni d'Italia sui partenopei ridotto a un punto, a quattro giornate dalla fine. Tre episodi decisivi, nel momento caldo della stagione, un unico protagonista negativo ad accomunarli: Benatia, colui che di fatto in questa stagione è stato promosso da riserva a titolare della difesa della squadra di Allegri, dopo la partenza di Leonardo Bonucci...

E' dunque quello fra Benatia e Bonucci il duello (a distanza) di questa settimana della rubrica Juventus Fight Club. Dopo una prima stagione da comprimario alla Juventus (2016-17, 20 presenze), nel 2017-18, dopo la cessione di Bonucci al Milan, Benatia si è guadagnato il rango di titolare (quasi) inamovibile. Quella del 31enne ex Bayern Monaco è stata una buona stagione, nella quale, a tratti, ha giocato anche su ottimi livelli, contribuendo alla prolungata imbattibilità della porta bianconera.

Nel momento decisivo della stagione, però, sono arrivati tre errori gravi in altrettanti episodi cruciali. E un nervosismo esagerato, simboleggiato da tre episodi: la reazione durante l'ultimo Juventus-Atalanta, con la conseguente rabbia di Allegri; l'ammonizione rimediata al Bernabeu al 90', dopo un'uscita senza senso dalla sua zona di competenza fino alla trequarti, a caccia di chissà chi; la risposta sguaiata e volgare riservata alla satira di Maurizio Crozza.

Ovviamente Benatia è in buona compagnia nel dividersi le responsabilità del momento negativo della Juve (sul banco degli imputati c'è anche Dybala, tanto per fare un nome), ma è indubbio che, un anno dopo, c'è da riflettere sull'avvicendamento fra Benatia e Bonucci, uno che (almeno alla Juve) nei momenti decisivi della stagione non ha mai fallito in tre partite consecutive