QUALITA' - Le qualità sono sotto gli occhi di tutti, perciò questa notte non ha stupito in quel ramo, semmai ha impressionato per l'impatto e la personalità dimostrata, pur in un'amichevole. Il gol al Bologna, l'ultimo della Serie A 2016/17 della Juve, è suonato come un presagio al futuro, florido, molto florido. Del resto tutto, o quasi, si poteva già intuire quando la Juve ha deciso di fargli saltare la categoria Allievi con i pari età, promuovendoolo direttamente in Primavera, da Under 17. Poi, immediatamente la Prima Squadra, e i record sono tutti lì da vedere. Perciò la Juve prende la sua situazione con le pinze, perchè non vuole e non si può permettere di sbagliare scelta.
LA PARTITA - Un assist, un rigore procurato e la gara decisa in partnership con il Principino Claudio Marchisio, un altro cresciuto nel settore giovanile bianconero. Inizia contratto la sua partita: testa bassa, un po' egoista e talvolta confusionario per qualche minuto, sopraffatto dalla voglia di impressionare. Poi, però, cambia tutto. La difesa del Psg viene spaccata a più riprese dalle sue accelerazioni e giocate: prima ruba palla, servendola a Marchisio per il primo gol del centrocampista, poi decide la sfida conquistandosi il rigore del 3-2, con una giocata d'esperienza.
SCELTA - Il piano di Marotta e Paratici, come detto, è piuttosto definito: la Juve vorrebbe tenerlo almeno fino a dicembre, per due motivi. Integrarlo al meglio nel gruppo ed osservare il recupero di Pjaca, prima di poterlo cedere in prestito. Ma in questo momento è la settima soluzione in attacco, reparto in cui la Juve si sta rinforzando parecchio, e questo sarebbe uno spreco. Perciò il prestito rimane ipotesi concreta: Mino Raiola - suo procuratore - che spinge per portarlo nel club amico Zwolle o all'Ado Den Haag (le tifoserie sono persino gemellate), mentre Verona e Bologna provano a convincere società e giocatore a rimanere in Italia.
Valutazione delicate e attente, per non bruciare il futuro, perchè Kean è sicuramente il futuro della Juve.