LA SCINTILLA - Tutto parte da un doppio assalto della Juve: prima a Coman e poi a Ikonè. Operazioni a parametro zero sui giovani 16enni in uscita dal PSG, sfruttando l'empass della firma dei primi contratti da professionisti, la prima riuscita, la seconda sventata all'ultimo. Ma da quel momento i rapporti con i francesi si sono rotti. Fratture difficili da sanare, quasi impossibili, anche perchè lo sceicco Al Khelaifi non è un personaggio facile con cui trattare, o ricucire.
IL COLPO BASSO - Così, il proprietario ha deciso di vendicarsi a suo modo. Come? Utilizzando proprio Blaise Matuidi, il mezzo per il colpo basso. Lo scorso anno ad agosto, a qualche giorno dalla fine del mercato, la Juve aveva in pugno il centrocampista francese, ma poi il PSG si è tirato indietro all'improvviso. Una manovra sorprendente, che ha fatto infuriare la Juve, complicando una situazione già piuttosto compromessa.
SEDUTI AL TAVOLO - I rapporti sono freddi, freddissimi. Lo si è visto con il caso Verratti, mai nemmeno aperto per i francesi, con Marquinhos, inavvicinabile, e proprio con Matuidi. Secondo quanto appreso dalla nostra redazione - ilBianconero.com - il PSG ha fatto sapere che si siederà al tavolo solo alle proprie condizioni. Pochi margini di trattativa, ridotti quasi allo 0%. L'unico mezzo, infatti, è rappresentato dagli intermediari e dagli agenti dei vari giocatori o dalla propria volontà di cedere un giocatore.
Disgelo e condizioni unilaterali, ecco l'unica via che conosce Al Khelaifi, perchè nemmeno Matuidi, in scadenza nel 2018, si tratta. La Juve valuta richieste e convenienze, ma così non si può compra, perchè un club forte non se lo può permettere.