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Dopo avere vinto dodici partite consecutive, ci sta di pareggiarne una. E’ la legge dei grandi numeri, dicono, e poi non si può fare sempre bottino pieno. Eppure questo zero a zero con la Spal è un inciampo non solo inatteso, ma anche grave per la Juve. Gli effetti negativi sono molteplici: avvicina il Napoli in classifica, se batte il Genoa; gli fa coraggio e gli dà una scossa psicologica quando era in ginocchio (lo dimostravano le frasi di resa da parte di Sarri); impedisce ai bianconeri di concentrarsi sulla Champions con la serenità e la forza di chi ha uno scudetto in tasca.

Più che un pareggio, insomma, il risultato di Ferrara è una piccola catastrofe. L’ultima Juve non ci aveva abituati a frenate del genere: una volta preso in mano il campionato, non lo aveva più mollato. Adesso invece tutto torna improvvisamente in discussione, i bianconeri non possono più sbagliare una partita senza correre il pericolo di trovarsi il Napoli addosso e rischiano davvero di giocarsi il titolo nello scontro diretto. Peraltro questa Juve, comunque fortissima, non ha più le alternative di inizio annata soprattutto in avanti, visto che Bernardeschi e Cuadrado sono ko.

Abbiamo visto squadre compromettere una stagione intera negli ultimi due o tre mesi, quando sembrava tutto fatto. Allegri sa che non c’è nulla di scontato, in particolare quando hai un avversario addosso. Per questo a Ferrara è scappato furioso negli spogliatoi, salvo poi dichiarare di non essere né arrabbiato né deluso. In realtà era, più che altro, preoccupato. E ne aveva motivo.

@steagresti