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Può una semplice frase scombinare tutto quello che fino ad oggi si sapeva o si dava quasi per certo? Sì, se a pronunciarla è stato Gigi Buffon e se riguardava il suo futuro. Perché il portiere della Juventus potrebbe non avere ancora intenzione di appendere i guantoni al chiodo. A fine gennaio compirà 40 anni, ma l'età per Gigi è solo un numero. L'eterno Buffon infatti ci sta ripensando: non è mai stato categorico sul suo ritiro, che invece sembrava rattristarlo molto. E' vero, aveva detto che si sarebbe ritirato dopo il Mondiale. Il Mondiale per l'Italia però non ci sarà, quindi la volontà di tenere fede alla “promessa”, fatta più che altro a se stesso, inizia a vacillare. Ma cosa c'è dietro questo tentennamento?

L'APERTURA - Una frase, pronunciata al Gran Galà del Calcio dell'AIC, ha lasciato tutti a bocca aperta e svelato scenari impensati: “Il ciclo è di due anni, penso che ci sia ancora la possibilità di giocare qualche partita amichevole. Io sono un soldato della Nazionale, se mi chiamassero anche a 60 anni risponderei presente”. Lo rivedremo ancora in azzurro nel 2018, quindi, e poi chissà. E anche nella Juve il suo passaggio di consegne è tutt'altro che scontato: i dirigenti bianconeri si stanno organizzando per il post-Buffon, pensiero che per 16 anni non li ha tenuti impegnati più di tanto. Ma Gigi può riservare ancora qualche sorpresa: perché potrebbe decidere di continuare ancora un anno con la Juve.

LE CONDIZIONI - C'è però una condizione necessaria perché questo accada: “Se vinco la Champions però potrei non smettere e potrei continuare per un altro anno per provare a vincere i trofei che ne conseguono come la Supercoppa Europea e il Mondiale per Club”. Un sogno che passa dalla partita del 5 dicembre contro l'Olympiacos. Sarà una partita spartiacque? Probabilmente no, ma costringerà Gigi a pensare bene al suo futuro. Anche perché appena un mese fa la decisione sembrava irreversibile: "Smetto perché c’è un tempo per tutto e perché devo anche rispettare le scelte che fa una società, comprando dei portieri più giovani e anche magari più forti di me. Un anno è anche giusto magari tenerli un po’ in panchina, farli giocare ogni tanto; poi però come è inevitabile che sia, loro devono prendere la mia eredità, devono farlo il prima possibile. Io non devo essere d’impaccio e devo solo allenarmi per fare bene e concludere nel migliore dei modi quella che è la mia carriera, devo onorarla fino in fondo".

LA JUVENTUS - La società però non la pensa esattamente così. Il presidente bianconero lo scorso ottobre aveva infatti dichiarato: “Gigi sa che, quando vuole, viene nel mio ufficio e il futuro lo decide lui”. Pensiero confermato anche dal direttore generale Beppe Marotta. Il futuro di Gigi quindi passa dalla Champions. Il fatto che abbia iniziato a tentennare e a tornare sui suoi passi la dice lunga sulla voglia che ha ancora Buffon di vincere e anche, specialmente, della fiducia che ha nei suoi compagni. Gigi da solo non è riuscito a portare la Nazionale ai Mondiali, ma la Juve cercherà in ogni modo di portarlo ad alzare la coppa dalle grandi orecchie. E anche qualcosa in più.