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Pecoraro napoletano, fa pure rima.
 
Qual è la novità? Nessuna. Da tempo era nota la fede sportiva professata dal personaggio in questione e, francamente, la cosa mi interessa in modo relativo: ritengo infatti che ciascuno sia libero di tifare per chi vuole.
 
La novità vera è un'altra. 
 
E' che a rivelare pubblicamente, e quasi gongolante, da Marzullo il proprio tifo per il Napoli  sia stato Pecoraro nella sua veste di procuratore federale, ovvero di chi istruisce indagini e richiede sanzioni o procedimenti disciplinari nei confronti di tesserati e club. 
 
Siamo unanimemente d'accordo che Pecoraro non sia un tifoso qualunque? 
 
Nel suo caso ci troviamo di fronte ad un'istituzione (apparentemente) super partes rappresentata da un signore di parte.  Uno che va da Marzullo e dice, candidamente, " vorrei che lo scudetto lo vincesse il Napoli, e mi auguro se lo auguri pure lei che e' avellinese".  Uno che non si limita a rivelare le proprie simpatie calcistiche, ma cerca di fare pure del proselitismo.  Iamme Marzu', gridiamo tutti insieme forza Napoli!
 
Vi sembra normale e opportuno?
 
Soprattutto dopo aver assistito alle recenti performance del Pecoraro in questione. Ve le ricordo:Richiesta di squalifica per 2 anni del presidente Agnelli sostenuta con la produzione di prove false (intercettazione inesistente, ndr). Richiesta al giudice sportivo di utilizzo della prova tv per Benatia post Cagliari-Juve,sperando in una squalifica del giocatore (impossibile, perché intervento falloso già visto e giudicato in campo dall'arbitro, ndr).   Il suo bersaglio, spesso, è  la Juventus, l'avversaria principale proprio del Napoli nella sfida-scudetto. Un caso?
 
Da tempo ci si domanda come faccia la Federazione a mantenere alla guida della propria Procura uno che ha accusato di collusioni mafiose un presidente di Serie A utilizzando prove fittizie, tant'è  che la stessa Corte federale - in appello- ha rigettato le sue richieste.  Un fatto gravissimo, su cui la Figc ha sorvolato e fatto spallucce, a cominciare dal suo ex presidente Tavecchio, colui che rispose cosi a chi gli chiese  un giudizio sul modus operandi di Pecoraro: "Non so nemmeno dove sia l'ufficio del procuratore". Praticamente, una non risposta.
 
Dopo l'outing di Pecoraro da Marzullo, è stato domandato invece al neo commissario federale Fabbricini un parere sulle confessioni tifose del procuratore, e la risposta è stata questa: "bhe',  allora anch'io posso dire che spero vinca lo scudetto la Roma". Quindi, tutto ok?
 
Sento Malagò ripetere da mesi che il calcio italiano va cambiato, rinnovato, riformato, che servono facce nuove, competenti, serie. Ecco, il presidente del Coni faccia allora un primo passo: chieda al suo amico Fabbricini di sollevare dall' incarico Pecoraro, perchèé lui non sembra minimamente intenzionato ad andarsene. Mi pare ne abbia combinate finora più di Bertoldo. 
 
Lasciarlo al suo posto, e limitarsi a delle battute su ciò che dice e fa significa condividerne operato e dichiarazioni. Sappiamo tutti quali sono i suoi sponsor: Lotito, Letta, purtroppo lo stesso Malagò, al quale, essendo persona di buon senso, chiedo ora di ravvedersi dell'errore. Già Fabbricini, tornato lucido e ricommentando le parole del procuratore è riuscito a dire che "i componenti federali dovrebbero astenersi da fare dichiarazioni di questo tipo". Era il minimo. 
 
La terzietà delle istituzioni sportive dovrebbe essere la prima garanzia per la regolarità dei campionati. Non si può introdurre il Var con la speranza di eliminare gli errori arbitrali e poi permettere ad un procuratore federale di schierarsi. Non è serio , oltre che inammissibile. 
 
Siamo tutti d'accordo su questo, o a qualcuno va bene così? Del resto il capo della Procura sportiva non ha mica detto di tifare Juventus...