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Diabaté come Cristiano Ronaldo. No, non è una battuta ma un dato di fatto, almeno guardando l’ultima settimana della Juventus. Due gol del portoghese allo Stadium martedì sera e due reti del maliano ieri pomeriggio al Vigorito. Dopo la pausa, la Juve ha concesso ben sei reti in sole tre partite. Dopo il gol di Bonucci, che ha impedito alla Juve di raggiungere un nuovo record di imbattibilità in campionato, la retroguardia bianconera si è clamorosamente sciolta con errori di singoli e di reparto che dallo scorso dicembre, ormai, non si vedevano più. Ma cosa c’è dietro il crollo della difesa della Juve?

Prima di tutto c’è certamente un problema di atteggiamento. Allegri pigia spesso su questo tasto specialmente quando gli vengono chieste spiegazioni sui moduli utilizzati. “Possiamo giocare anche con otto difensori ma con l’atteggiamento sbagliato gol lo prenderemo sempre”. Con questa frase, pronunciata prima del match contro il Real Madrid, il tecnico bianconero ha di fatto riassunto la sua filosofia e, allo stesso tempo, i recenti problemi della difesa della Juve. Anche per spiegare i gol subiti oggi occorre chiamare in causa la psicologia più che la tattica. Il primo gol di Diabaté arriva dopo una respinta di Szczesny sulla quale arrivano prima (ber ben due volte) quelli del Benevento. Il secondo è un calcio d’angolo scolastico dal quale arrivano anche conferme sul momento no di Medhi Benatia.

Errori individuali e attitudine sbagliata, altro che centrocampo a due o a tre. La tattica, nella nuova crisi difensiva della Juve c’entra poco. Il gol di Bonucci, segnato passando in mezzo ai suoi due ex compagni Chiellini e Barzagli, è stato il preludio a quello che la Juventus avrebbe subito nei sette giorni successivi. Due dei sei gol subiti in settimana sono arrivati da calcio d’angolo, altre tre a difesa praticamente schierata e il capolavoro di Ronaldo è nato dal pastrocchio tra Buffon e Chiellini, due di quelli che di solito non commettono errori del genere in partite del genere. Con la crisi difensiva della Juve c’entra, anche, la condizione fisica. Negli ultimi mesi Allegri è stato spesso costretto a scelte forzare in tante zone del campo. L’impressione è che in questa stagione la Juve non sia mai arrivata al top della forma come invece era capitato lo scorso anno quando di questi tempi i bianconeri schiantavano il Barcellona per 3 a 0. Forma fisica e mentalità: questi sono i problemi che Allegri deve risolvere negli ultimi 40 giorni di stagione perché con questi numeri in difesa non può esserci garanzia di vittoria.

(nella nostra gallery le statistiche difensive di Benevento-Juve)

@loerebetto