PERCHÉ SI' - Per sostituire Allegri servirà un nome altisonante, di livello e grande esperienza. Ancelotti risponde a queste caratteristiche e in aggiunta conosce bene anche il campionato italiano, dettaglio non trascurabile. Per un tecnico straniero non è mai facile ambientarsi in Serie A e Ancelotti, nonostante abbia girovagato in questi anni, saprebbe come muoversi nel Belpaese. In più, Carletto ha un certo feeling con la Champions League: con il Milan i suoi successi sono noti e ha spezzato la maledizione Decima del Real Madrid. La sua storia, poi, parla di una grande capacità di gestione degli uomini di classe e talento, cosa che alla Juve servirà e lo renderebbe una scelta in continuità con Allegri, anche lui molto attento alla gestione.
PERCHÉ NO - I motivi per il no sono più pragmatici e, in un certo senso, attuali. La separazione dal Bayern ha fatto scalpore sia perché è raro che un club come quello tedesco prenda una decisione così, sia per le parole dei giocatori, che hanno parlato di allenamenti non adatti al livello e della necessità addirittura di allenarsi da soli. Questo fa pensare a metodi in parte superati, non al passo coi tempi e che farebbero sorgere perplessità al momento di una sua eventuale nomina. Il passo indietro del Bayern sotto la sua guida rispetto al progetto di Guardiola è stato evidente e questo fa pensare. Soprattutto in un momento in cui la Juve ha bisogno di elevasi ed evolversi.