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Allegri nuova sfida al passato: vincere dove Conte fu eroe, così sarà meglio di Mou
CONTE - La Juve va in Grecia dopo il 2-1 dell'andata e trova un clima infuocato: lo Spiros Louis scuote, insulta, strepita e fa anche un po' paura. Atmosfera rovente, che si accende sempre di più dopo il gol qualificazione dei greci, arrivato al 12'. Ma a zittire tutti arriva lui, il capitano bianconero, a 5' da termine, con una zampata, più importante che mai. E le sue parole riecheggiano ancora: "A volte ti rendi conto che conta soltanto chi ti resta vicino. Per questo sono andato sotto la curva a dire ai tifosi greci di stare zitti: dopo il gol che valeva la semifinale dovevano rispettare la mia gioia e quella dei miei meravigliosi compagni. Era finita, lo sapevano anche loro che li avevo eliminati. Per quel che mi riguarda credo di aver risposto nella maniera migliore: gioco, risultati e gol. Sì, è stata la mia rivincita, avevo mille motivi per voler esplodere. Il mio gol lo divido con la squadra, nessuno di noi si è mai arreso, neppure quando abbiamo subito accuse e cattiverie. Dicevano che questo organico, composto da gente che aveva vinto tutto, era alla frutta. Sentirsi in discussione poteva far male. Ecco la risposta, dei miei compagni e mia, ora vediamo chi ha voglia di parlare ancora".
MOURINHO - Lo Special One è irraggiungibile? No, per nulla. Anzi, ad Allegri basta ben poco per batterlo. Una vittoria, per prendersi la qualificazione alla fase successiva della Champions League, per l'ottava volta consecutiva. Proprio una in più del portoghese.
Sì, in panchina ci sarà Allegri, in piedi di fronte al pubblico del Pireo. Ma non sarà solo: pur essendo a loro volta impegnati, infatti, anche Conte e Mourinho saranno lì, al suo fianco, come "fantasmi" da scacciare. In un solo modo.
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