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Il nome di Federico Bernardeschi è sulla bocca di tutti. Dopo la stagione della consacrazione a Firenze (42 presenze condite da 14 gol e 5 assist) e un Europeo Under 21 giocato da assoluto protagonista con la maglia dell’Italia, il fantasista di Carrara sta ricoprendo un ruolo di primo piano nel calciomercato estivo. La Juventus lo ha messo nel mirino da tempo, con l’avvocato Bozzo intento a trovare la quadra di una trattativa che potrebbe provocare - ancora una volta - molti cuori infranti tra i tifosi viola. Chi lo conosce bene, Federico, sa che la scelta non sarà affatto facile. Ma fin dai tempi in cui calcava giovanissimo i campi di Empoli, il suo destino sembrava tendere verso grandi orizzonti. Lo ha raccontato - in esclusiva per ilBiancoNero.com - Andrea Balducci, presidente della Polisportiva Ponzano, la scuola Calcio in cui Bernardeschi ha mosso i primi passi dal 2002 al 2004.

Che sensazioni ha provato, vedendo per la prima volta Bernardeschi calciare il pallone?

Allora non ero presidente, lui giocava con mio figlio. Ma la prima volta che l'ho visto non la scorderò mai: era un bambino di 9 anni, ha messo la sfera sul calcio d'angolo, e dopo tre passi l'ha calciata in porta con una bordata da veterano.

Dopo diversi anni, con il senno di poi, molti si sono attribuiti il merito di averlo “scoperto”.

E’ stato Stefano Cappelletti, nessun altro. Era osservatore per l’Empoli e l’ha portato qui. Peraltro fu un trasferimento che generò diverse discussioni. Ho sentito fare il nome di Saturni, quello di Parrini… niente di vero. Il merito è di Cappelletti, gli altri possono sciacquarsi la bocca. Poi, il primo luglio del 2004 è passato alla Fiorentina. Andava in coppia con Giacomo Benedini, entrambi carrarini: anche lui approdò ai viola, per poi andare all’Inter.

A volte si parla di giocatori predestinati. E’ il caso di Bernardeschi?

Dico solo che, quando passò ai Giovanissimi, fu l'unico a firmare davanti a Pantaleo Corvino in persona. Giocò a Livorno contro l'Ajax - mica una squadra qualunque - e riuscì a segnare due gol da calcio d'angolo.

Quindi, da Empoli, non siete rimasti stupiti neanche del suo percorso con la Nazionale Under 21 all’Europeo.

Era prevedibile. Mi ricordo quando arrivò da noi: tutti gli anni a fine stagione facevamo il confronto con la Juventus, i ragazzi erano pronti a partire per Torino e giocare con i pari età bianconeri del '93. Lui, classe ’94, doveva andare a vedere una partita dell'Arsenal e invece decise di unirsi. Quel giorno, contro la Juve, colpì una traversa che trema ancora. Roberto Bettega corse in campo ed esclamò: “Ma chi è quello? Ce lo date, per caso?”. I fenomeni si vedono, anche Baggio a 10 anni giocava contro quelli più grandi.

Riguardo al futuro, invece? La Juve sta premendo molto per avere Bernardeschi.

Ora è della Fiorentina, se lo gestiscano loro. Dico soltanto che, se lo dessero alla Juve, i Della Valle dovrebbero andare via. A noi, personalmente, non cambierebbe niente. Siamo amici con la famiglia di Federico, siamo andati spesso a cena con il padre Alberto.

Pensa che sia la scelta giusta per i bianconeri?

Sicuramente non si monterebbe la testa. Federico ha la testa sulle spalle, è un coriaceo, è un carrarino Doc. Ultimamente poi, ho rivisto il Bernardeschi che era qui da noi a Ponzano, più attaccante. Se lo metti davanti, lui fa gol. Poi ovvio, se lo si vuole far giocare esterno, non può rendere al meglio… Ma con il piede sinistro fa quello che vuole. Bisogna lasciarlo tirare in porta, se calcia 5 volte fa come minimo 3 reti.


@mcarapex