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I tifosi lo stanno aspettando, lui sta aspettando il rientro in campo. Nicolò Fagioli scalda i giri del motore, in attesa della scadenza della squalifica per calcioscommesse che lo ha tenuto fuori dal campo per tanto, troppo tempo, dove forse avrebbe potuto dare una grossissima mano alla Juventus. E' grande l'orgoglio di Davide Bianchessi, il primo allenatore del centrocampista bianconero, che lo ha allenato l'anno prima dell'approdo alla Juventus: "Io penso che tutto faccia crescere, dunque anche quello che è successo farà crescere. Vederlo in Serie A è una soddisfazione enorme - ci racconta ai microfoni di IlBianconero - ma anche vedere la sua crescita dal punto di vista del gioco e umana indipendentemente dalla vicenda. E' una parentesi che poteva essere gestita meglio. Sicuramente però è una soddisfazione e un grande orgoglio". 

Nicolò Fagioli, intervista a Davide Bianchessi

Aveva già fatto intravedere il potenziale tecnico con lei il potenziale tecnico? Cosa l'aveva impressionata del giocatore?

"Impressione era sulla parte tecnica e sulla visione di gioco che era sopra le righe. A livello caratteriale era un leader. A volte evadeva, ma è tipico del leader. Era estroso, tipico del talento. Noi siamo stati bravi a gestirlo, poi quando veniva richiamato all'ordine tornava subito ai piani"

Ha sempre giocato come centrocampista oppure agiva in un altro ruolo?

"Con noi giocava da trequartista. Utilizzavamo come modulo il 4-2-3-1 e lui era uno dei nostri trequartisti. Amava abbassarsi nella posizione attuale, ma l'idea era quella di sfruttare al massimo la sua tecnica e la sua visione di gioco"

Parlando di visione di gioco, ultimamente si è parlato di spostare Fagioli come regista puro davanti alla difesa. Potrebbe esaltare le sue qualità principali? 

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Fagioli ha raggiunto una maturità calcistica che si può adattare a qualsiasi situazione. Io lo vedo più da libero, senza vincoli. Ho visto però che ha messo un molta struttura muscolare e dunque ha rallentato la sua dinamicità. Se ricoprirà questo ruolo magari è perché sarà legato a questa nuova situazione. 

Ha un aneddoto da raccontare su Fagioli?

"Non particolari, ma quando si andava in giro tutti lo conoscevano. Lui si sentiva importante, ma allo stesso tempo era un timido. Lui era iper tifoso del Piacenza, parlava sempre del suo Piacenza e gioiva per le vittorie della squadra. Io credo che quest'ultima dinamica sia per lui solo grande motivo di crescita, perché è un ragazzo intelligente e caratterialmente molto buono. Sicuramente avrà voglia di grande riscatto".

A breve scadrà la squalifica. Come immagina il suo rientro in campo? 

"Un ottimo rientro. Avrà talmente tanta voglia di mettersi in risalto, vorrà sicuramente mettersi alle spalle il passato. poi secondo me Allegri in questo è un maestro, perché è molto bravo nel gestire queste situazioni. Secondo me troverà le giuste motivazioni da dare a Nicolò e lui avrà quelle giuste per poter scendere in campo. Penso che i tifosi lo accoglieranno benissimo. Il tifoso conosce le qualità di Fagioli e sa che probabilmente poteva essere aiutato prima che scoppiasse il caso. I sostenitori lo coccoleranno e lui ha bisogno di questo. Lui vive per queste cose".