7
Cosa c'è da conservare in questa ennesima sconfitta della Juventus? Il biglietto per la finale di Coppa Italia.

Il resto è tutto da buttare, perché la prestazione è stata identica a tutte quelle che l'hanno preceduta, ovvero pessima. La squadra è stata messa in campo con l'intento di evitare di prendere 2 gol dalla Lazio, ma il piano gara è saltato dopo appena 49 minuti. E sarebbe potuta finire anche peggio se Castellanos, improvvisamente risvegliatosi dopo una stagione incolore (5 soli gol per lui fino a ieri sera ), oltre alla sua doppietta avesse segnato pure la terza rete che avrebbe qualificato i laziali.


Invece a segnare è stata la Juve, tornata a schierare nei 10 minuti finali il tridente. La solita mossa disperata già utilizzata da Allegri a Cagliari, ma col modulo più offensivo è arrivata la rete qualificazione di Milik. Questo a dimostrazione che se questa squadra avesse osato maggiormente anche durante il resto della stagione, forse qualche vittoria in più sarebbe arrivata, insieme ai punti. Ma purtroppo Allegri non è questo, non si snatura: prova ne sono il fatto che abbia schierato dall'inizio uno come Alex Sandro, esperto quanto si vuole ma che solo il tecnico livornese considera ancora affidabile (il 1° gol di Castellanos nasce da un suo errore di marcatura), così come, appena raggiunto il 2-1, l'aver sostituito subito Chiesa aggiungendo a centrocampo Alcaraz.